Debolezza, fragilità, cadute. La sarcopenia.
Molti studi scientifici dimostrano che fino al 40% degli anziani sopra i 60 anni è affetto da sarcopenia. Ma cos’è la sarcopenia?
Viene definita come la perdita di forza e di massa muscolare che avviene nei soggetti anziani.
Questa patologia può dimostrarsi pericolosa perché diminuisce in maniera rilevante la qualità della vita delle persone: attività quotidiane molto semplici diventano complicate, si fa fatica a portare una piccola spesa, si fa fatica addirittura ad alzarsi dal divano e il rischio più grande sono le cadute e le conseguenti fratture. Quando si innesca questo circolo vizioso forza e massa muscolare diminuiscono spaventosamente.
Nonostante questo la sarcopenia è una patologia trattabile quando viene riconosciuta e l’intervento avviene in tempi rapidi.
Come si può rilevare e prevenire la sarcopenia?
Per tutte le persone sopra i 60 anni si può eseguire uno screening primario rapido e non invasivo. Questo consiste nell’applicazione di un questionario validato a livello internazionale, il SARC-F, il quale prevede cinque domande che analizzano forza, assistenza alla camminata, capacità di alzarsi dalla sedia e salire le scale, frequenza delle cadute nell’ultimo anno. Le risposte date permettono di definire primariamente se un soggetto sia sarcopenico o meno. Per completare lo screening sarcopenico si svolgono ulteriori quattro prove fisiche che si possono svolgere in qualsiasi studio privato:
- gait speed,
- handgrip test,
- one-leg stance,
- sit to stand chair test.
Insieme a questi due elementi viene analizzato l’indice muscolo scheletrico (SMI) che viene estrapolato dall’analisi della composizione corporea tramite bioimpedenza (BIA): questo strumento è in grado di definire precisamente e nel giro di pochi secondi la massa muscolare del soggetto (oltre a massa grassa e idratazione corporea).
Se un soggetto risulta essere sarcopenico allo screening è molto importante proporgli una soluzione in tempi rapidi.
A questo punto, con tutti i dati alla mano, si è in grado di definire un percorso personalizzato (nutrizione e allenamento) per la cura o la prevenzione della sarcopenia nel soggetto anziano.
Come si può curare la sarcopenia?
Nutrizione
L’obiettivo primario dell’alimentazione è valutare l’assunzione proteica dei soggetti e migliorarla sia tramite la correzione della dieta sia con l’utilizzo di integratori proteici o aminoacidici specifici.
La valutazione primaria nutrizionale prevede:
- valutazione antropometrica iniziale (peso, altezza, BMI, circonferenze vita e fianchi)
- analisi della composizione corporea tramite bioimpedenza (BIA)
- anamnesi nutrizionale specifica
lo scopo principale è evitare la carenza proteica che spesso si riscontra nei soggetti anziani i quali tendono a mangiare sempre un po’ meno e di conseguenza diminuire l’assunzione corretta di proteine.
Attività fisica
Allenarsi è fondamentale. Gli esercizi migliori sono quelli il cui scopo è incrementare la forza muscolare del tronco e degli arti, sia superiori che soprattutto inferiori. Ad esempio sarebbe ideale:
- Frequenza d’allenamento: 3 volte a settimana
- Metodo d’allenamento: 10 min. riscaldamento – 10 minuti di esercizi di coordinazione – 30-45 min di allenamento di forza – 10 min. defaticamento
- Sollecitazione di allenamento: 70-80% della forza massimale
- Intensità d’allenamento: 3-4 serie da 10-12 ripetizioni
Il progetto in Ticino
Il nostro progetto sarcopenia è nato nel 2018 grazie alla collaborazione con Omanda ed il Dr. sc. ETH Piero Fontana, ricercatore del politecnico di Zurigo. Omanda è una ditta Svizzera interessata alla ricerca e che collabora con il Prof. Dr. med. Reto Kressig dell’Ospedale Felix Platter di Basilea e con la Prof. Dr. med. Heike Bischoff-Ferrari dell’Università di Zurigo che da anni si occupano di ricerche in geriatria e sull’invecchiamento.
Siamo riusciti a raccogliere dati su circa 150 persone anziane nel locarnese e bellinzonese e i risultati hanno mostrato che circa 1 soggetto su 4 è sarcopenico.
In questi giorni sta partendo la seconda fase del nostro progetto: dopo aver raccolto i dati procederemo all’intervento che riguarda, come spiegato, la nutrizione e l’attività fisica.
Lo scopo è quello di migliorare la salute e la qualità di vita dei nostri cari anziani: questi seguiranno un percorso specifico di consulenze nutrizionali e attività fisica mirata.
Con delle piccole modifiche dello stile di vita si può fare tanto per prevenire e curare una patologia silenziosa che può provocare gravi danni irrimediabili se sottovalutata.
Cambiare leggermente stile alimentare e fare attività fisica costante sono le basi per evitare infortuni e mantenere una qualità di vita più alta possibile anche in età anziana.
Scritto da:
Marco Favasuli, biologo nutrizionista presso “il centro – specialisti della salute” Locarno e Lugano.
In collaborazione con:
Dr. Raphael Banz, ricercatore al Politecnico di Zurigo (ETH-Zürich) e Chief Scientific Officer Omanda AG