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Sport e schiena
4 min

Schiena e sport

Tratto dal quotidiano zurighese “NZZ” del 3 novembre 2024 dal titolo “Fitness für das Rückgrat”, di Yvonne Vahlensieck.

Nel corso dell’evoluzione, i nostri antenati sono riusciti a fare il passaggio da quadrupedi a bipedi. La postura eretta ha liberato le braccia e le mani per compiti importanti come l’uso degli attrezzi. Tuttavia, questa trasformazione ha un prezzo: sorretti solo da due gambe, la colonna vertebrale è sottoposta a maggiori sollecitazioni e quindi è più vulnerabile a infortuni e degenerazioni, e questo la maggior parte delle persone lo sperimenta nel corso della propria vita. "La struttura della colonna vertebrale è molto complessa, poiché svolge più funzioni", afferma Mazda Farshad, direttore medico ospedaliero, primario di ortopedia e direttore del Centro della Colonna Vertebrale della Clinica Universitaria Balgrist. Da un lato, protegge le fibre nervose del midollo spinale. Dall’altro, sostiene il corpo e lo mantiene eretto. Grazie alla sua forma speciale, a doppia S, ammortizza gli urti. Quindi vale sicuramente la pena prendersi cura della propria schiena. "La colonna vertebrale è al centro dell’apparato locomotore e, come suggerisce il nome, deve essere anche mossa", dice il medico sportivo Matteo Rossetto, direttore medico della Sportklinik Basel. Gli studi hanno dimostrato che le persone sedentarie, cioè colore che si muovono attivamente meno di tre ore a settimana soffrono più frequentemente di mal di schiena, in confronto alle persone che si muovono più di 3 ore a settimana. In che forma avviene questo movimento – che sia camminare, giocare a calcio, ballare o praticare un'attività sportiva – secondo Rossetto è secondario. Ciò che conta è il fattore divertimento.

 

Tuttavia, ci sono naturalmente attività più sane per colonna vertebrale rispetto ad altre. "Gli sport che coinvolgono il pavimento pelvico e la stabilità del tronco, come palestra, yoga, pilates, danza e in parte anche arrampicata o boulder, allenano tutto il corpo, compresa la colonna vertebrale", spiega Rossetto. Una buona muscolatura del tronco stabilizza la colonna vertebrale e riduce il rischio di dolori e infortuni. Questo effetto preventivo manca invece in molti sport che vengono comunemente considerati particolarmente delicati per la schiena, come il ciclismo e il nuoto. Questi sport, pur non sollecitando la schiena, non aiutano a sviluppare la muscolatura necessaria. Anche la flessibilità della colonna vertebrale gioca un ruolo importante, aggiunge lo specialista della colonna vertebrale Mazda Farshad. "Serve un giusto equilibrio tra stabilità muscolare e flessibilità". Per la prevenzione, quindi, consiglia un’attività sportiva polivalente e moderata. Una ricerca ha mostrato che questo approccio riduce il rischio di mal di schiena cronico di circa il 15%. Tuttavia, secondo il medico sportivo Rossetto, non bisogna rinunciare alla pratica di uno sport che si ama per paura della colonna vertebrale. "L'attività sportiva deve soprattutto essere divertente, altrimenti non si continua a lungo", afferma. Quando prevale il divertimento, anche dolori occasionali alla schiena sono tollerabili. In caso di dolori persistenti o più forti, tuttavia, consiglia di consultare uno specialista. Infatti, ci sono alcune patologie o predisposizioni che passano inosservate nella vita quotidiana, ma che, con l’aggiunta di un sovraccarico dovuto all’attività sportiva, possono causare problemi, come una curvatura a forma di S della colonna vertebrale (scoliosi), una lordosi o una cifosi accentuata. "Bisogna capire cosa ci sia dietro", dice Rossetto. Ma nella maggior parte dei casi esiste un modo per praticare lo sport desiderato nel rispetto delle possibilità del corpo, ad esempio preparandolo con esercizi mirati. "Un divieto assoluto per uno sport è molto raro nel mio caso".

 

Attenzione allo sport agonistico in giovane età.

Non conta solo quale sport si pratichi, ma anche con quale intensità. "Quando si passa dallo sport amatoriale a quello agonistico, la percentuale di problemi alla schiena è molto più elevata", afferma lo specialista Prof. Mazda Farshad. Soprattutto nei bambini e nei giovani, bisogna fare attenzione, quando si allenano ad alti livelli più volte alla settimana. La colonna vertebrale, infatti, è ancora molto fragile durante la crescita. I bambini che si avvicinano allo sport agonistico dovrebbero quindi sottoporsi a una valutazione della schiena ed essere seguiti da medici o fisioterapisti sportivi. Questo è particolarmente importante per le discipline che sottopongono la colonna vertebrale a un grande stress, come la ginnastica ritmica, la ginnastica artistica e il pattinaggio artistico. Anche lo sci alpino è molto faticoso per la schiena: "La colonna vertebrale viene inclinata in avanti e contemporaneamente ruotata. Si aggiungono anche vibrazioni in un range di frequenza dannoso", afferma Farshad. Un team di ricerca sportiva della Clinica Universitaria Balgrist ha esaminato le colonne vertebrali di giovani sciatori di 16 anni tramite risonanza magnetica. È emerso che quasi il 40% presentava anomalie nei dischi intervertebrali, una percentuale molto più alta rispetto alla norma. Tuttavia, con una prevenzione mirata, il rischio di problemi alla colonna vertebrale può essere significativamente ridotto: nel team svizzero U16 di sci, la percentuale di mal di schiena da sovraccarico è diminuita di quasi l’80% quando i giovani sciatori hanno allenato specificamente assieme al loro fisioterapista la muscolatura del tronco e la mobilità. Tuttavia, la colonna vertebrale resta un punto debole del corpo umano. Nonostante l’allenamento adeguato e moderato, non tutti i problemi possono essere evitati, afferma Farshad: "Circa il 70% dei problemi alla schiena è legato alla predisposizione genetica, come la scarsa elasticità dei tessuti". A questo si aggiungono i processi degenerativi legati all’età, su cui possiamo fare ben poco.

 

 

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