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22 feb 20213 min

Educare la schiena sul posto di lavoro

Imparate a stare seduti pensando alla vostra schiena!

Tutto il giorno su una sedia e alla sera sul divano? Può sembrare una comodità, ma non è certo l’ideale per la schiena. E poi ci sono tutte quelle piccole e inconsapevoli cattive abitudini sul posto di lavoro e a casa, come avvicinare il viso allo schermo, contrarre le spalle, incurvare la colonna, portare lo zaino unilateralmente che proprio non vogliono abbandonarci.

Per trasformare il tavolo di lavoro o quello di scuola in un centro fitness occorrono i giusti accorgimenti correttivi.

Le postazioni di lavoro attive con le scrivanie e le sedie ad altezza regolabile sono già una realtà, ma vengono utilizzate troppo tardi, quando il dolore è già comparso. Rendiamoci conto che l’europeo medio trascorre 13.7 ore al giorno seduto: mentre si mangia (1.8 ore), per recarsi al lavoro (1.4 ore), al lavoro (7 ore), durante il tempo libero (1 ora) e guardando la TV/PC (2.5 ore, tendenza al rialzo). Quindi è necessario investire del tempo per pensare alla nostra postura durante il giorno già a partire dall’età scolastica.

Ecco alcuni punti chiave da rispettare sia a casa sia sul posto di lavoro: prima di tutto è necessario che sedia e scrivania abbiano un’altezza che permetta una buona postura. È indispensabile che i piedi appoggino per terra e che le ginocchia siano in una posizione più bassa delle anche. I gomiti devono essere all’altezza del piano di lavoro per evitare di flettere eccessivamente il collo e il busto in avanti. Il monitor e la tastiera (o semplicemente anche il quaderno di scuola) vanno posizionati davanti a sé e non di lato, a un’altezza che consenta di guardare senza dover abbassare la testa.

Regolate l’altezza della sedia, non deve risultare né troppo alta né troppo bassa; l’ideale è dotarsi di modello anatomico con sedile regolabile in modo da sostenere la curva lombare e mantenere un maggiore spazio tra busto e arti inferiori. La sedia è di tipo tradizionale? Nessun problema. Oggigiorno esistono mezzi ausiliari quali piccoli cuscini per una seduta attiva, poco costosi, ma molto efficienti.

Quali sono gli atteggiamenti da evitare?

L’immobilità va evitata a tutti i costi: cambiate spesso posizione, alzatevi ogni 20-30 minuti e fate due passi, leggete o rispondete al telefono alzandovi in piedi. È chiaro che questi atteggiamenti passivi sono da rispettare anche alla sera davanti alla televisione!

Attenzione inoltre alle contorsioni per raccogliere una matita o un pezzo di carta: possono risultare la tipica goccia che fa traboccare il vaso.

Evitate pure di conversare al telefono tenendo la cornetta tra spalla e orecchio.

Una giornata obbligata trascorsa su una sedia capita a tutti. Compensate però questa mancanza con una passeggiatina serale: dormirete meglio e la schiena potrà rigenerarsi completamente.

Il tema del benessere e dell’ergonomia sul posto di lavoro è di grande attualità in tutti i paesi  occidentali. L’abbonamento per la palestra sta sostituendo altri benefit aziendali quale il telefonino o i buoni mensa. I datori di lavoro si rendono conto dei benefici di una pausa rivitalizzante e tonificante, magari sul mezzogiorno. I benefici a livello fisico sono: migliore gestione dello stress, buone condizioni cardiovascolari, flessibilità articolare e conquista del peso forma. Ma miglioramenti si registrano anche nelle prestazioni lavorative: si commettono meno errori e il morale è più alto. Torno comunque a ripetere che i benefici sopracitati sono ottenibili anche e soprattutto in età scolastica.

Sul posto di lavoro è importante educare la propria schiena. Nella società internettiana in cui viviamo anche i datori di lavoro devono impegnarsi molto di più per prevenire i disturbi all’apparato locomotore. Incentivi per permettere a tutti di seguire delle terapie specifiche di prevenzione dovrebbero essere inseriti anche nelle piccole-medie aziende (e nelle scuole!).

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