In Svizzera sono oltre 2.5 milioni le persone che praticano l’escursionismo, un numero ampio della popolazione utilizza i sentieri per fare escursioni, correre e passeggiare; in media si fanno 20 escursioni all’anno della durata di circa tre ore.
I dati dell’Ufficio prevenzione infortuni (UPI) ci mostrano che ogni anno in Svizzera si infortunano circa 20’000 escursionisti (gli infortuni più comuni sono rappresentati dalle cadute con diversi esiti come ad esempi fratture o distorsioni), mentre una quarantina di loro perdono la vita.
Anno | Trekking, escursionismo | Alpinismo | Arrampicata | Canyoning, arrampicata su ghiaccio | Totale |
2008 | 44 | 21 | 3 | 3 | 71 |
2009 | 51 | 23 | 6 | 0 | 80 |
2010 | 59 | 20 | 7 | 1 | 87 |
2011 | 67 | 37 | 5 | 1 | 110 |
2012 | 29 | 22 | 5 | 2 | 58 |
2013 | 44 | 27 | 2 | 1 | 74 |
2014 | 40 | 16 | 1 | 0 | 57 |
2015 | 65 | 27 | 3 | 1 | 96 |
2016 | 46 | 26 | 3 | 0 | 75 |
2017 | 55 | 22 | 2 | 0 | 79 |
Evoluzione degli incidenti mortali negli sport di montagna secondo sport (Paese dell'incidente: Svizzera), 2008-2017. I dati si riferiscono alla popolazione svizzera e agli ospiti stranieri. Infortuni militari e professionali (es. guide alpine) non sono compresi.
Fonte: UPI
Una buona forma fisica, la scelta di un itinerario idoneo alle proprie possibilità e le escursioni in gruppo possono diminuire il rischio di contrattempi più o meno gravi. Il grado di difficoltà dei sentieri è indicato dal colore della segnaletica presente sul percorso in base all’esperienza richiesta:
La categoria del sentiero indica sia la sua praticabilità, sia i requisiti che l’escursionista e il suo equipaggiamento devono soddisfare. Un’attrezzatura in ottimo stato e di buon livello costituisce un elemento indispensabile per aumentare il livello di sicurezza personale e diminuire i rischi.
In caso di infortunio, rimanere calmi! Se possibile contattare il 144 specificando le proprie generalità, il luogo dal quale si sta chiamando e descrivere la dinamica dell’infortunio. Infine ricordarsi di lasciare libero il telefono, nel caso i soccorritori chiamino per richiedere ulteriori informazioni.
Semplici nozioni di primo soccorso durante un’escursione
Di seguito presentiamo 3 esempi di frequenti infortuni che si possono verificare durante un’escursione in montagna.
←Arto superiore: trauma alla spalla
←Tronco: lesione alla colonna vertebrale
←Arto inferiore: frattura alla gamba
TRAUMA ALLA SPALLA
Passo 1: Dare l’allarme
La gita è naturalmente finita. È importante dare tempestivamente l’allarme attraverso il 144 per poter assicurare il trattamento medico specialistico.
Passo 2: Supportare la posizione antalgica
Normalmente la persona infortunata trova da sola la posizione migliore per il braccio. Per questo motivo aiutarla solo a sostenerlo realizzando una fascia tracolla nella quale poterlo poggiare. A tale scopo utilizzare una bretella oppure una fascia fissandola dietro la nuca; mantenere il gomito ad angolo retto.
Passo 3: Portare l’infortunata/-o in una posizione comoda, se necessario tenere al caldo
La persona infortunata dovrebbe essere portata in una posizione comoda, tenuta al caldo e adeguatamente assistita fino all’arrivo dei soccorsi.
LESIONI ALLA COLONNA VERTEBRALE
Passo 1: Riconoscere i sintomi e dare l’allarme
Circa il 75% delle lesioni alla colonna vertebrale sono stabili. Ciò significa che un corpo vertebrale può anche essere fratturato, ma occupa ancora una posizione stabile nella colonna vertebrale. Per questo motivo l’infortunato non presenta sintomi o formicolii e, nella maggior parte dei casi, non prova forti dolori.
Per il restante 25% delle lesioni alla colonna vertebrale si ha la presenza di sintomi come formicolio, sensazione d’intorpidimento, disturbi motori alle gambe e alle braccia e dolori alla schiena.
In entrambi i casi, risulta di fondamentale importanza dare un allarme tempestivo per ottenere un soccorso veloce da parte di soccorritori professionisti.
Passo 2: Posizione comoda e possibilmente assiale
La persona infortunata deve essere mossa il meno possibile. Cercare di mettere la persona in posizione supina assiale, se necessario, tenerla al caldo. Se la persona infortunata dovesse giacere sul terreno in posizione “distorta”, cercare con movimenti lenti e controllati, con prese il più possibile vicino alle articolazioni, di portarla in posizione supina.
Questo viene fatto in collaborazione con l’infortunato e con estrema lentezza.
ATTENZIONE: se la persona infortunata non vuole essere mossa non la si deve costringere in alcun caso.
Passo 3: Buona assistenza psicologica
Le persone con un trauma alla colonna vertebrale hanno una grande paura di essere rimaste paralizzate. Tanto più si riesce a trasmettere tranquillità e calma durante la fase di primo soccorso, quanto migliori e tranquille saranno le condizioni dell’infortunato al momento dell’intervento dei soccorritori.
FRATTURA ALLA GAMBA
Una frattura alla gamba è per lo più causata da un impatto violento, come nel caso di caduta o urto. Molto più raramente una frattura si può verificare come conseguenza di stanchezza o di intenso carico costante. Le fratture delle ossa della gamba sono molto dolorose, ma di regola non sono letali.
Passo 1: Riconoscere i sintomi e dare l’allarme
Oltre a una serie di sintomi generali come dolori, gonfiore, limitazione dei movimenti o ematomi nell’area colpita, i seguenti sintomi rappresentano un indizio sicuro di frattura: una postura anormale chiaramente riconoscibile, una mobilità anomala e parti di osso visibili o che sporgono attraverso la pelle ferita. Importante, dare l’allarme attraverso il 144 per poter assicurare il trattamento medico specialistico.
Passo 2: Coprire la ferita con garza sterile
Con una frattura esposta la ferita dovrà essere coperta in modo sterile. Applicate con cautela una compressa di garza sterile sulla ferita e fissate con del cerotto. Se necessario pulire prima la ferita con acqua pulita (se presente, con soluzione fisiologica) utilizzando, con cautela, sempre garze sterili.
Passo 3: Posizione comoda ed imbottitura della frattura
La persona infortunata deve essere portata ora in una posizione comoda. La gamba fratturata dovrebbe essere leggermente supportata a destra e a sinistra con un’imbottitura realizzata con gli zaini. Se presente infilare nell’imbottitura da voi creata, sopra la garza sterile, non a contatto con la pelle, del ghiaccio.
ATTENZIONE: se la gamba presenta una postura anomala non cercare di raddrizzarla
Passo 4: Prendersi cura dell’infortunato
Accomodare la persona in posizione comoda e se necessario, coprirla. Quindi si aspettano insieme i soccorritori professionisti. Durante l’attesa la persona infortunata deve essere ben assistita psicologicamente e non lasciata da sola.
Purtroppo alla caduta è potenzialmente soggetto chiunque si appresti a percorrere un sentiero di montagna, tuttavia un equipaggiamento completo e di ottima qualità unito a preparazione fisica e organizzativa riducono di molto le probabilità di avere un incidente.
Cosa portare nello zaino quando si va in montagna d’estate?
Qual è l’abbigliamento più adatto?
Ovviamente dipende dalla stagione e dal tipo di attività che si vuole svolgere; in ogni caso è indispensabile avere con sé:
Durante la pratica dell’escursionismo il nostro corpo è soggetto ad uno sforzo muscolare, osseo e cardiorespiratorio a volte anche piuttosto intenso. Per questo motivo se ci si vuole dedicare a questa attività è consigliabile avere una preparazione adeguata.
Per capire quale sia il migliore allenamento possibile, ecco alcuni possibili scenari che descrivono lo sforzo a cui si può andare incontro durante un’escursione in montagna:
Allenamento di resistenza: uno scenario di lunga salita su un fondo poco regolare con uno zaino più pesante del normale.
Allenamento di forza: uno scenario con un sentiero a gradini alti, irregolari, alternati a tratti pianeggianti.
Questi due comuni esempi, i quali molto spesso si mescolano e si ripetono più volte nell’arco della stessa escursione, ci suggeriscono che il miglior allenamento possibile dovrà comprendere una parte dedicata alla resistenza e una parte dedicata al rinforzo muscolare. Quest’ultimo dovrà essere rivolto a tutti i gruppi muscolari, perché oltre alle gambe avremo bisogno di buone spalle e schiena per poter reggere lo zaino e mantenere una corretta postura per molto tempo, e di addominali tonici per controllare l’equilibrio.
Vediamo di seguito alcuni esempi di esercizi per preparare la muscolatura coinvolta direttamente nella camminata.
Squat: uno degli esercizi più indicati per rinforzare la parte inferiore del corpo. Per eseguirlo si tengono le gambe parallele alla larghezza delle spalle con le punte dei piedi leggermente rivolte verso l’esterno. Dopodiché si piegano le gambe come se ci volessimo sedere su uno sgabello molto basso, lasciando i talloni per terra. → 10 ripetizioni per 3 serie.
Affondi: altro esercizio essenziale che rafforza molti dei muscoli coinvolti nella camminata. Per farlo si parte da una posizione eretta con gambe parallele, dopodiché si porta avanti una gamba sola piegando il ginocchio e mantenendo la tibia perpendicolare al terreno. La gamba che rimane dietro si abbassa col ginocchio piegato fino quasi a sfiorare il pavimento. Il busto rimane eretto → 10 ripetizioni per 3 serie alternando le gambe
Ripetute: Allenarsi con le ripetute significa alternare periodi di sforzo moderato nella camminata, a situazioni di sforzo più intenso, seguiti da un recupero adeguato. Questo tipo di allenamento a “ripetute” ci prepara per affrontare salite e dislivelli durante il trekking, abitua infatti il nostro corpo ad affrontare cambi di intensità nella camminata. In pratica le ripetute sono variazioni del ritmo della camminata. Si inizia camminando a velocità moderata per quindici minuti, poi si accelera il passo per cinque minuti sforzando il nostro organismo, dopo di che si rallenta per il tempo necessario a regolarizzare la respirazione.
Questi sono solo alcuni esempi di semplici esercizi praticabili a casa. È chiaro che a dipendenza dello stile di vita, delle abitudini, del lavoro svolto e della preparazione fisica della persona uno specialista potrà aiutarvi a capire come e quanto dovrete allenarvi per poter svolgere una camminata o un’escursione in tutta tranquillità. Negli ultimi anni molti centri specialistici hanno sviluppato programmi specifici individuali, atti a portare la persona a raggiungere il proprio obiettivo nel minor tempo possibile
Articolo a cura di: Roberto Sabatini, fisioterapista specializzato in terapia manuale e dello sport e Luca Milesi, fisioterapista e volontario soccorritore ambulanza