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Emicrania, cefalea e mal di testa

Scritto da Mirco Bianchi | 19 dic 2024

Il mal di testa, o cefalea, è la sesta causa di disabilità a livello mondiale ed ha un notevole impatto economico.

In Svizzera circa 1 milione di persone soffre di mal di testa per una spesa sanitaria di circa 500 milioni di franchi. 

Il mal di testa viene definito come qualsiasi dolore localizzato alla testa, di varia intensità e natura. Esistono più di 200 tipi diversi di mal di testa classificati in base alle cause in due grandi gruppi: cefalea primaria, una cefalea non attribuibile ad altre patologie; cefalea secondaria, una cefalea causata da un’altra patologia o condizione. 

Si stima che circa il 98% delle persone nel mondo abbia sofferto almeno una volta di un episodio di mal di testa.  

La cefalea primaria più frequente è la cefalea tensiva, subito seguita per frequenza dall'emicrania. Le cefalee possono essere molto lievi, ma anche molto severe con una forte intensità di dolore e importante disabilità (limitazione nelle attività quotidiane). Alcuni sintomi accompagnano frequentemente l’emicrania. Ad es.: 

  • nausea e/o vomito, 
  • ipersensibilità alla luce e al rumore ed agli odori. 
     

Possibili trattamenti per l’emicrania 

L’emicrania è una problematica da affrontare su più fronti. Oltre alla terapia farmacologica prescritta dal medico, hanno dato ottimi risultati a livello scientifico: la fisioterapia specialistica, la modifica di stile di vita e abitudini quotidiane (stress, dipendenze, ambiente, ergonomia,…), un rinforzo muscolare mirato e l’alimentazione.  
 

La fisioterapia specialistica 

Più del 70-90% delle persone con cefalea di tipo tensivo ed emicrania senza aura lamenta spesso dolori e rigidità cranio-cervicali, mentre il 50-70% può presentare dolori mandibolari. Questi disordini coesistono spesso con queste cefalee (comorbidità), influenzandosi a vicenda. Spesso vengono sottovalutati, ma in base agli squilibri omeostatici del momento e alle caratteristiche della persona coinvolta, possono agire come importanti fattori scatenanti o peggiorativi.  

Il percorso terapeutico ha 2 obiettivi fondamentali: 

  • Individuare ed eliminare i principali fattori “stressor” e “trigger” che hanno un ruolo attivo nella cefalea primaria o secondaria. Solo in questo modo è possibile ridurre l’irritabilità del sistema nervoso e avere benefici reali e duraturi. Ad esempio, in caso di emicrania o cefalea di tipo tensivo, fattori irritativi sono spesso i trigger point miofasciali dei muscoli cranio-cervicali e delle spalle o l’ipomobilità (mobilità ridotta) delle articolazioni del collo e della mandibola. Ma anche i disagi psico-fisici, lo stile di vita, la sedentarietà e l’alimentazione possono agire in senso negativo. 
  • Ottimizzare le condizioni psico-fisiche globali permettendo alla persona di imparare ad autoregolare l’eccitabilità del tuo sistema nervoso e autogestirsi positivamente per eliminare il peso negativo della cefalea nella vita quotidiana, imparando a mantenere nel tempo i risultati positivi conquistati e diminuire il rischio di cronicizzazione. 

La risoluzione completa del mal di testa è possibile nei casi più comuni di cefalea secondaria, come la cefalea cervicogenica, la cefalea cervicale miofasciale, la cefalea da disordine temporo-mandibolare, la cefalea da colpo di frusta e la nevralgia occipitale. 
 

Ruolo dell’alimentazione 

Qui di seguito esploreremo il legame tra emicrania e alimentazione, analizzando come alcuni cibi e bevande possono scatenare o alleviare i sintomi dell'emicrania, e fornendo consigli pratici su come gestire la dieta per ridurre il rischio di attacchi e migliorare la qualità della vita per chi soffre di questa condizione.

Fattori dietetici scatenanti dell'emicrania 

Numerosi studi hanno dimostrato che alcuni cibi e bevande possono scatenare gli attacchi di emicrania in persone predisposte. Tra i principali fattori dietetici scatenanti si includono: 

  • Alimenti ricchi di tiramina: la tiramina è presente in alimenti come formaggi stagionati, salumi, vino rosso e cioccolato. Per alcune persone sensibili, il consumo eccessivo di tiramina può provocare emicrania. 
  • Cibi contenenti glutammato monosodico (MSG): il MSG è un additivo comune utilizzato per migliorare il sapore dei cibi confezionati e dei piatti pronti. Alcune persone riportano che il consumo di cibi contenenti MSG può scatenare emicrania. 
  • Bevande alcoliche: alcolici come vino rosso, prosecco, birra e liquori possono essere trigger di emicrania per alcune persone. L'alcol può causare disidratazione e dilatazione dei vasi sanguigni, fattori associati agli attacchi di emicrania. 
  • Zucchero e cibi altamente processati: un’alimentazione ricca in zuccheri e cibi altamente processati possono essere collegati a un aumento della frequenza e della gravità degli attacchi di emicrania per alcune persone. 
     

Strategie dietetiche per la gestione dell'emicrania 

Sebbene l'eliminazione completa dei trigger alimentari possa non essere sempre praticabile o necessaria, esistono alcune strategie dietetiche che possono aiutare durante il percorso terapeutico, a gestire l'emicrania e a ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi: 

  • Diario alimentare: tenere un diario alimentare può aiutare a identificare i trigger specifici e personali dell'emicrania. Registrare i pasti e i sintomi correlati può fornire preziose informazioni per individuare i cibi o le bevande da evitare. 
  • Limitare l'assunzione di trigger alimentari: ridurre il consumo di alimenti noti per scatenare emicrania, come formaggi stagionati, salumi, cibi contenenti MSG e bevande alcoliche, può aiutare a prevenire gli attacchi. 
  • Idratazione: bere a sufficienza acqua durante il giorno può aiutare a prevenire la disidratazione, un fattore di rischio per l'emicrania. È consigliabile evitare anche le bevande zuccherate e le bibite gassate. 
  • Cura della caffeina: per alcune persone, la caffeina può essere un rimedio efficace contro l'emicrania, ma un consumo eccessivo può anche scatenare gli attacchi. Mantenere un equilibrio nella quantità di caffeina consumata può essere importante.

Dieta chetogenica 

La dieta chetogenica è un approccio dietetico basato sulla quasi totale eliminazione dei carboidrati dallo schema alimentare. Questa dieta è stata oggetto di interesse crescente per il suo potenziale nel trattamento di una vasta gamma di condizioni, tra cui l'emicrania.

I benefici: 

  • Riduzione dell'infiammazione: la dieta chetogenica è nota per ridurre l'infiammazione nel corpo, un fattore che può contribuire allo sviluppo e alla gravità dell'emicrania.  
  • Stabilizzazione dei livelli di zucchero nel sangue: eliminando o limitando drasticamente i carboidrati raffinati e gli zuccheri dalla dieta, la dieta chetogenica può aiutare a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Questo è importante, poiché picchi e cali nei livelli di zucchero nel sangue possono essere trigger di emicrania per alcune persone. 
  • Modulazione della neurotrasmissione: la dieta chetogenica può influenzare la neurotrasmissione nel cervello, il che potrebbe avere un impatto positivo sulle vie neurali coinvolte nell'emicrania. Questo potrebbe contribuire a ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi di emicrania. 
  • Perdita di peso: molte persone che seguono la dieta chetogenica perdono peso in modo significativo. La perdita di peso può essere associata a una riduzione della frequenza e della gravità degli attacchi di emicrania 

È importante sottolineare che la dieta chetogenica è un regime alimentare fortemente sbilanciato e per questo non è adatta a tutti. Deve essere sempre seguita da un nutrizionista esperto e specializzato nel trattamento. 
 

Conclusioni 

L'emicrania è una condizione complessa e individuale, e l'alimentazione può svolgere un ruolo significativo nella sua gestione. Identificare ed evitare i trigger alimentari specifici può aiutare a ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi di emicrania, migliorando così la qualità della vita per chi soffre di questa patologia. Tuttavia è importante sottolineare che ogni persona è unica, quindi è consigliabile consultare un team di professionisti della salute (medici, dietisti, nutrizionisti) prima di apportare modifiche significative alla propria dieta per la gestione dell'emicrania. 

 

Alberto Benigna (Fisioterapista)